Dal 22 al 26 novembre avrete occasione di assistere ad una delle storie più iconiche di tutti i tempi: in Triennale a Milano vi aspetta uno spettacolo dedicato a Frankenstein.
Scoprite di più nel nostro articolo!
Frankenstein, a love story a Milano
Entrate nell’inaspettato e mostruoso mondo di Frankenstein: la Triennale di Milano ospita: Frankenstein, A love story, dal 22 al 26 novembre 2023.
Tra i numerosi eventi a Milano, abbiamo tutti bisogno di mostruosità, di toccarla, tenerla vicino.
Da questo desiderio Motus entra nel Frankenstein di Mary Shelley, creazione prodigiosa di una scrittrice diciannovenne che sprigiona la potenza politica dell’immaginazione e la capacità – della scrittura, del teatro – di creare altri mondi.
Vi raccontiamo i dettagli e come partecipare alle rappresentazioni!
Imparare a scoprire i nostri sentimenti, anche quelli più angoscianti come Frankenstein
Questo nuovo, “mostruoso” lavoro della compagnia fondata da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande ricuce insieme diversi episodi, un assemblaggio che ridà vita all’inanimato, scomposto e ricomposto sul palcoscenico.
In una natura in tumulto, solitudini radicali si intrecciano, per governare l’orrore e l’angoscia e guardare negli occhi il non-umano.
Chi è Motus? Nasce a Rimini nel 1991 da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, producendo sin dalla fondazione spettacoli di grande impatto, capaci di prevedere e raccontare le contraddizioni del nostro tempo. La compagnia ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre Premi Ubu e importanti premi speciali. Liberi pensatori, i due registi portano da sempre i loro spettacoli nel mondo.
Quando parliamo di Frankenstein, siamo soliti fare riferimento a quel mostro di dimensioni gigantesche, con la valvola sul collo, frutto di un assemblaggio di cadaveri.
In realtà Frankenstein non è il nome del mostro, bensì quello dello scienziato che lo ha generato. Queste poche righe bastano per porsi una domanda: chi è il vero bruto della storia? Frankenstein deve le sue origini a Mary Shelley.
Nato buono, è stato tradito dal genere umano, dalla società che da sempre rifugge il “diverso”, dalla cattiveria dell’uomo. Sebbene, a ben guardare, non avrebbe mai dovuto essere creato. Dargli la vita ha significato condannarlo alla solitudine eterna.
Correte a scoprire le sfaccettature più intime di questa storia e
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