L’ipotesi è quella di ripartire, cominciando con i locali all’aperto.
“Sarebbe un’idea, già luglio per me è il mese giusto” dice Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, anche se “bisogna individuare dei parametri oggettivi e tener conto delle specificità”.
Ad esempio, spiega, “si può fare la differenza tra sale da ballo e discoteche. Chi balla il liscio con un partner probabilmente potrebbe essere trattato in maniera diversa da chi si ritrova a ballare attaccato in discoteca“.
Il ragionamento dell’esponente di Noi con l’Italia è che “i vaccini vanno avanti, i contagi calano, tutte le attività hanno avuto la loro possibilità. E’ una questione di coerenza: ora abbiamo gli strumenti, con prudenza si può riaprire“.
Ai gestori che minacciano di riaprire dal 21 giugno anche senza autorizzazione, il sottosegretario farà presente innanzitutto “che le regole devono essere rispettate e che non è con le dimostrazioni di forza che si risolvono i problemi. In secondo luogo. dobbiamo essere capaci – e parlo al plurale intendendo noi politici – di costruire un rapporto di fiducia con i cittadini. Un rapporto su cui si gioca la nostra credibilità. Per farlo servono messaggi positivi e in questo caso serve una data per ripartire, una prospettiva“.
“Io spiegherò, ad esempio – anticipa Costa – che l’inizio di luglio potrebbe essere la data giusta, ma che si tratta di un percorso da fare insieme. Porterò le loro istanze al ministro, dialogherò con il Cts, ma dobbiamo trovare una soluzione per fare in modo che la riapertura avvenga davvero e soprattutto avvenga senza commettere gli errori dello scorso anno“.
Il Green Pass
Il Green pass, per Costa non “può assolutamente” essere lo strumento per tornare a ballare in sicurezza. “Non vedo perché non lo si possa usare per le discoteche – dice – Dobbiamo far valere le stesse regole che abbiamo applicato in altre situazioni, non solo per il certificato. Penso ai ristoranti o anche alle piscine. Per cui ad esempio differenziamo tra spazi al chiuso e spazi all’aperto, la bella stagione ce lo consente. Poi, ribadisco, dovranno esserci controlli seri per garantire che il tutto funzioni“.