Armani celebra Milano con un dono particolare: un album di foto che rivivono la nostra città negli anni. Una storia tutta milanese.
Armani e Milano: una storia raccontata dai cittadini
Da tempo immemore, Armani domina, con le sue affissioni pubblicitarie, Via Pontaccio a Milano.
Il brand di abbigliamento ha sempre avuto a cuore la nostra città.
In un certo senso, Armani l’ha vista crescere, espandersi, e diventare il centro cosmopolita che è oggi.
Un milanese in particolare ha avuto un ruolo nella storia di Armani a Milano: Angelo Mereu.
Un successo avvenuto quasi per caso
Angelo Mereu è stato un orefice in Via Solferino per più di quarant’anni.
Nato in Sicilia, si trasferisce a Milano durante gli anni Sessanta.
Lui è presente quando, nel 1984, appare per la prima volta l’imponente poster pubblicitario di Armani, sul murale tra Corso Garibaldi e Via Pontaccio.
Decide di scattare una foto per commemorare l’evento. Le parole di Mereu:
“Cominciò per caso. Capitai lì e vidi quella specie di gigantesco schermo cinematografico all’aria aperta, nel cuore di Milano. L’impatto fu fortissimo. Avevo in tasca una Minox, e scattai”
Quel primo poster pubblicitario ritraeva una schiera di quattro yuppies, i classici personaggi in giacca e cravatta, il progresso economico milanese in persona. In primo piano, due bambini travestiti per il Carnevale.
Uno scatto che ha fatto la storia
Un passante distratto, andando al lavoro, si ferma, affascinato dalla maestosità di quell’immagine.
Scatta una foto.
Quel semplice gesto porta alla nascita di un rito fotografico: Angelo Mereu, ogni anno, per trentasette anni, ha immortalato in bianco e nero ogni affissione di Armani che adornava Corso Garibaldi.
Grazie a Mereu e al suo amore per la fotografia, Armani ha potuti vedersi vivere la città di Milano come spettatore del proprio grande operato.
L’album fotografico dedicato ad Angelo Mereu
Le foto di Mereu raccontano Armani negli anni, ed il Brand di abbigliamento ha reso onore al lavoro del fotografo.
Armani ha raccolto le innumerevoli foto in un album, assieme, come un carosello di ricordi.
Milano sarà sempre viva nel lavoro dell’orefice meneghino, ora più che mai.