Covid: il coprifuoco slitta alle 23.00 e alcune riaperture verranno anticipate.
Il governo Draghi con il decreto legge approvato nella serata di ieri, lunedì 17;
al momento non è ancora chiaro quando entrerà in vigore la norma ma molto probabilmente, a causa dei passaggi burocratici, mercoledì 19 maggio.
In Lombardia, come in tutte le regioni in zona gialla, il coprifuoco sarà posticipato di un’ora: alle 23.00.
L’andamento della curva epidemiologica e dello stato di attuazione del piano vaccinale, il testo modifica i parametri di ingresso nelle “zone colorate”,
secondo criteri proposti dal Ministero della salute, in modo che assumano principale rilievo l’incidenza dei contagi rispetto alla popolazione complessiva nonché il tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva.
Ci saranno alcuni cambiamenti graduali nelle zone gialle: vediamo le date.
Cosa cambia nelle zone gialle?
Ci sarà un cambio dei parametri per la delimitazioni delle fasce di rischio Covid, che decreterà per ben sei regioni il passaggio nelle prossime settimane in zona bianca con la riapertura totale e l’eliminazione del coprifuoco.
Coprifuoco
Dal momento in cui entrerà in vigore il nuovo decreto, il divieto di spostamenti dovuti a motivi diversi da quelli di lavoro, necessità o salute, attualmente previsto dalle ore 22.00 alle 5.00, sarà ridotto di un’ora, rimanendo quindi valido dalle 23.00 alle 5.00.
A partire dal 7 giugno 2021, invece, sarà valido dalle ore 24.00 alle 5.00.
Per poi abolirlo completamente dal 21 giugno 2021.
Ristoranti
Dal 1 giugno si potrà consumare cibi e bevande all’interno dei locali anche oltre le 18.00, fino all’orario di chiusura previsto dalle norme sugli spostamenti.
Centri commerciali
Dal 22 maggio, tutti gli esercizi presenti nei mercati, centri commerciali, gallerie e parchi commerciali potranno restare aperti anche nei giorni festivi e prefestivi.
Sport
Inoltre, dal 22 maggio sarà possibile riaprire gli impianti di risalita in montagna, nel rispetto delle linee guida di settore.
È stata anticipata la riapertura delle palestre al 24 maggio, rispetto al 1° giugno.
Invece, dal 1 luglio riapriranno le piscine al chiuso, i centri natatori e i centri benessere, nel rispetto delle linee guide e dei protocolli.
Eventi
Dal 1 giugno all’aperto e dal 1 luglio al chiuso, sarà consentita la presenza di pubblico, nei limiti già previsti (25% della capienza massima, con il limite di 1.000 persone all’aperto e 500 al chiuso), per tutte le competizioni o eventi sportivi (non solo a quelli di interesse nazionale).
Dal 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso del green pass.
Restano sospese le riaperture delle attività in sale da ballo, discoteche e simili, all’aperto o al chiuso.
Dal 1 luglio sarà nuovamente possibile tenere corsi di formazione pubblici e privati in presenza.
Divertimento
Parchi tematici e di divertimento potranno riaprire al pubblico dal 15 giugno, anziché dal 1 luglio;
dal 1 luglio anche sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò potranno riaprire al pubblico.
Tutte le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi saranno di nuovo possibili dal 1 luglio.
I nuovi parametri delle zone “colorate”
Tre nuove soglie per il cambio colore in base all’incidenza:
250 casi ogni 100.000 abitanti per la zona rossa, 150 per arancione, 100 per la zona gialla, 49 per la zona bianca.
Per uniformare i dati dovranno essere stabiliti il numero minimo di tamponi da effettuare, proporzionato ai 4 livelli di rischio legati all’incidenza, che corrispondono ad altrettanti colori:
in zona rossa andrebbe effettuato un minimo di 500 tamponi; in arancione, 250; in gialla almeno 150; infine, per la zona bianca almeno 100.
Per la valutazione delle fasce di rischio andrebbero inoltre valutate le criticità degli ospedali e dei posti letto:
con un’occupazione maggiore del 30% delle terapie intensive e del 40% dei posti letto in area medica una regione finirebbe automaticamente in area rossa;
invece con il 20% dei posti letto occupati in terapia intensiva e il 30% in area medica, nonostante un’alta incidenza, si potrebbe rimanere in area gialla.