Tutti conoscono la Galleria Vittorio Emanuele II, ma non tutti sanno delle curiosità che la riguardano.
Questa zona è chiamata ancora oggi il “salotto di Milano” per via della sua splendida accoglienza in pieno centro.
Ecco alcune cose che potreste non conoscere.
Un progetto difficile
Si dice che, il primo ad aver avuto l’idea di poter inserire una grande Galleria a Milano vicino al Duomo sia stato Carlo Cattaneo nel 1839.
Solamente nel 1860 il Comune di Milano concesse di iniziare i lavori per la realizzazione della Galleria, che divenne uno dei simboli della città una volta completata nel 1877.
Non tutti sanno che la prima pietra della galleria fu posata dal re in persona, lo stesso Vittorio Emanuele II.
Il giorno prima dell’inaugurazione della Galleria Vittorio Emanuele II, l’architetto Mengoni precipitò dalla struttura.
L’architetto emiliano era salito per poter vedere le ultimazioni dei lavori finali e purtroppo non potè vedere l’effettiva inaugurazione.
Si ipotizza inoltre che l’architetto possa essersi lanciato di proposito per colpa delle pressioni e critiche ricevute durante la progettazione della struttura.
L’ottagono centrale
Questo è il nome dello spazio dove si trova il braccio principale che collega il Teatro la Scala al Duomo.
La forma si ottiene dal taglio dei quattro angoli all’incrocio della galleria.
In cima, potrete vedere le lunette di tutti i quattro continenti.
Il mosaico della Galleria
Il pavimento della Galleria è completamente realizzato a mosaico.
Se cercate un po’ di fortuna vi consigliamo di girare con il tacco della scarpa sui testicoli del toro al centro dello stabile, questo rito si dice porti fortuna a coloro che passano all’interno di questo edificio per la prima volta.
I colori e l’illuminazione
Nel suo pieno splendore, l’illuminazione della galleria è un punto saldo della struttura.
Le illuminazioni sono collegate da un sistema automatizzato denominato ratin dai milanesi, ovvero piccolo topo.
Una volta acceso il ratin, la Galleria prende vita e tutti i cittadini accorrono per vederne le maestose luci e colori tra l’oro e il nero.
Queste sfumature simboleggiano l’eleganza e il lusso, qualità della nostra bella Milano.
Il caso delle vetrine della Galleria Vittorio Emanuele II
Una delle cose più iconiche della Galleria Vittorio Emanuele secondo sono le vetrate.
Non tutti sanno che le vetrate vennero distrutte più volte: durante gli scontri e le proteste intorno alla fine dell’800, per colpa di un clima teso che ha portato ad una grandinata aggressiva e ufficialmente con i bombardamenti anglosassoni della Seconda Guerra Mondiale.
I lavori per la ristrutturazione iniziarono nel 1948 e terminarono nel 1955 ottendo questo bello spettacolo che abbiamo oggi.
Il luogo in cui nasce l’aperitivo
La Galleria è sempre stata un punto di ritrovo: un tempo lo era esclusivamente per intellettuali e lavoratori, oggi è la meta turistica più ambita per chi viene in città.
Questo luogo però, è anche perfetto per una pausa tra amici per un aperitivo in centro a Milano.
Lo pensavano già nel 1910 e lo attesta un dipinto “Rissa in Galleria” dove, sono presenti bar ed alcolici e due donne che litigano davanti ad un caffè.