Negli ultimi anni si è assistito al diffondersi, a livello mondiale, del veganismo, un movimento che propone l’adozione di uno stile di vita basato su risorse non provenienti dal regno animale.
Questo movimento dona tantissimi benefici al nostro pianeta, come un maggiore risparmio di acqua, la riduzione di emissioni di gas serra e il minor utilizzo di terre fertili.
Lo scopo etico
Pur non intraprendendo iter spirituali che necessitano la privazione di questi alimenti, molti vegani scelgono di privarsene a scopo puramente “etico”.
Alla base della dieta vegana è quindi presente un forte rispetto verso tutte le forme di vita, che estende il “diritto alla stessa” anche verso le creature del mondo animale.
I vantaggi
La dieta vegana si avvale di una scelta alimentare orientata totalmente sui prodotti di origine vegetale e pertanto prescinde da ogni rischio in qualche modo legato all’abuso di cibi derivanti dagli animali.
Si tratta per lo più di “malattie del benessere” (dislipidemie, diabete mellito tipo 2, ipertensione, iperuricemia, coronaropatie ecc) associate a sovrappeso e sedentarietà.
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Gli svantaggi
La dieta vegana tende a far consumare quantità eccessive di fibra alimentare e altri antinutrienti tipo chelanti (ossalati e fitati) e inibitori delle proteasi. Favorisce il malassorbimento dei pochi principi nutritivi introdotti.
Il rischio cardio-vascolare associato alla dieta vegana è senz’altro minore rispetto ad una dieta tradizionale contenente grassi animali saturi e colesterolo.
Ciò non toglie che tutte le altre carenze del caso aumentino significativamente il rischio altre complicanze nutrizionali. Tra queste ricordiamo: osteoporosi, anemia perniciosa, anemia sideropenia, ipotiroidismo, neuropatie e spina bifida nel feto.
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