Domani appuntamento settimanale per il report dell’andamento epidemiologico in Italia. Verranno elaborati i dati riguardo i contagi da Covid19 nelle regioni italiane, seguirà poi il ministero della salute nella scelte dei colori e delle relative fasce di rischio.
La Lombardia – che da lunedì scorso è in zona gialla, con divieti e restrizioni più leggeri – arriva bene all’appuntamento ed è praticamente certa di restare colorata di gialla, senza nessun rischio di sfumature arancioni.
Le riaperture – su tutte quelle dei locali, che possono tornare a servire pranzi, cene e aperitivi all’aperto – sono ancora troppo vicine nel tempo per poter avere un effetto sui contagi.
Anche il ritorno dei ragazzi a scuola, per ora, non sembra aver causato un’impennata nei numeri lombardi.
I bollettini quotidiani diffusi da regione Lombardia e protezione civile confermano che il rapporto tra casi testati e nuovi positivi è in discesa.
Sono in discesa anche i tassi di occupazione degli ospedali e, finalmente, i numeri sui decessi. La Lombardia ha aumentato la velocità della campagna vaccinale e la soglia di allarme di 250 casi su 100mila abitanti è ben lontana dall’essere raggiunta.
Conferma della zona gialla
Milano e le altre città lombarde, insomma, arriveranno a venerdì senza troppe preoccupazioni e per la regione sarà confermata la zona gialla. Ciò non significa che debbano essere dimenticate le misure di restrizione.
Sul tema nei giorni scorsi si è espresso anche il governatore Attilio Fontana, che ha invitato i lombardi al rispetto delle regole.
“Dobbiamo chiedere ai nostri cittadini di fare un ulteriore sforzo anche in questi giorni”, aveva spiegato il presidente. “Bisogna rispettare le regole perché è l’unico sistema che ci consente di evitare nuovi problemi. Dobbiamo essere rispettosi per non ricadere in nuove restrizioni. La nostra gente – aveva concluso il numero uno del Pirellone – ha bisogno di sentirsi non oppressa e perché ciò avvenga bisogna regolamentarsi”.