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Fase 2, Gallera: tamponi a lavoratori con più di 37.5 di febbre
Pasquale Marcone
4 Maggio 2020

In Lombardia saranno sottoposto al test del tampone tutti i lavoratori con più di 37,5 di febbre. Lo ha assicurato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, intervenendo in collegamento con Mattino 5, su Canale 5.

“Il datore di lavoro dovrà mandare a casa e segnalare al medico medicina generale e alle Ats chi ha uno stato febbrile pari o superiore 37.5 e che per questo è stato messo in isolamento. Se nello stesso ufficio ci sono altre persone entrate in contatto con chi ha un po’ di febbre, vanno messe in isolamento, così come parenti e familiari. Poi sarà effettuato il test del tampone a chi a più 37,5 di febbre. Se risulterà positivo, verranno messi in sorveglianza anche loro”, ha spiegato l’assessore lombardo sottolineando che “la tempestività dei test è fondamentale”.

Un piano di tracciamento e sorveglianza sanitaria previsto da una delibera che, ha detto ancora Gallera, “porteremo in giunta mercoledì” e che una volta attuato “sarà il nostro grande barometro” perchè permetterà di capire “quante persone avranno 37,5 di febbre e verranno messe in isolamento. Poi analizzeremo tutte le persone che vengono messe temporaneamente in isolamento perchè hanno un’alterazione febbrile”. Altro “campanello d’allarme”, in vista della possibile riapertura del 18 maggio, saranno anche gli eventuali dati di incremento “dei positivi, dei ricoverati, delle terapie intensive nonchè l’andamento dei pronto soccorso”. Uno dei grandi nodi è rappresentato dal trasporto pubblico locale: “Forse – ha osservato Gallera – dovranno esserci degli stewart che fanno salire i passeggeri uno alla volta e quando il mezzo è pieno bloccano gli accessi”. Questi sono “giorni delicati” ed “è chiaro che siamo vigili”, ha evidenziato ancora Gallera chiarendo che “gli effetti di un eventuale crescita del contagio li vedremo 10 giorni dopo” dall’avvio della fase 2.

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