La cottura al vapore
La cottura di cibi al vapore è ad oggi nota e le sue origini si possono ricondurre alla tradizione culinaria orientale e africana. Nel mondo occidentale vi è stata dapprima la pentola a pressione ma si sta diffondendo sempre di più l’uso dei cesti di bambù o di metallo.
Attualmente è largamente utilizzata per la sua capacità di conservare intatti i nutrimenti dei cibi, il sapore unico e il colore proprio di alcuni cibi.
Caratteristiche
Le caratteristiche della cottura al vapore preservano maggiormente le qualità organolettiche e gustative, evitando la dispersione dei nutrienti. Sono da considerasi anche come un metodo più sano di cottura in quanto prescindono dall’uso di grassi in cottura: il metodo per convenzione trasmette il calore attraverso un mezzo secondario che si trova tra la fonte di calore e l’alimento.
Benefici
La cucina al vapore si è diffusa in Occidente per la sua capacità di adattarsi a diete ipocaloriche, permettendo la realizzazione di piatti leggeri. Inoltre, è consigliata per vegetali, pesce e carni bianche in quanto essendo ricchi di minerali, con altri metodi di cottura perderebbero i loro benefici.
Per la lentezza e uniformità di trasmissione di calore non porta alla creazioni di sostanze non digeribili o tossiche, come invece accade con la grigliatura o la frittura.
Il fatto che venga utilizzato il vapore permette il non contatto diretto con l’acqua, consente di preservare le vitamine termolabili (cioè non resistenti o parzialmente resistenti al calore) ed i sali minerali.
“La cottura al vapore è ritenuta una delle tecniche più salutari e complete perché preserva il potere nutrizionale degli alimenti. Quando cuociamo i cibi, sottoponendoli a temperature elevate, causiamo la perdita dei sali minerali e delle vitamine, sostanze termolabili, scarsamente resistenti alle alte temperature”.
Dottor Stefano Coratella, biologo nutrizionista
Cosa si può cucinare al vapore
Questo metodo di cottura può essere utilizzato con quasi tutti i cibi ma con alcune accortezze.
Tagli di carne rossa non troppo grandi sono l’ideale per consentire una cottura del tutto omogenea, devono essere quindi evitate carni con l’osso o bistecche. Si presta dunque a cibi delicati come il pesce, le carni bianche
(pollo, tacchino ecc), i crostacei (gamberi, aragosta ecc), tuberi (patate, topinambur) e le verdure.
In generale meglio non cuocere patate o vegetali intere in quanto richiederebbero tempi troppo lunghi.