Dal 28 settembre e fino al 30 novembre potrete assistere ad una mostra unica che indaga l’identità inserita nel contemporaneo: Identities presso La Galleria L’appartamento.
Di seguito vi raccontiamo l’evento e come parteciparvi!
Identities: un percorso fotografico dedicato alle sfumature di identità
La prima mostra collettiva di fotografia curata da Kincső Bede, Sofiya Chotyrbok, Giulia Agostini, Giuseppe Palmisano, e Yelena Yemchuk: potrete assistere ad un’ esposizione dedicata alle loro fotografie più belle.
La location scelta è La Galleria L’Appartamento, impegnata con questo evento dal 28 settembre fino al 30 novembre: non perdete l’occasione di partecipare ad uno degli eventi a Milano più immersivi!
Di seguito vi raccontiamo la mostra e come parteciparvi!
Il medium fotografico come strumento di affermazione dell’identità con Identities
Le foto, le opere e i video in mostra si concentrano sul tema dell’identità: un concetto mutevole nell’era contemporanea tra globalizzazione, multicanalità, conflitti e nuove comunità.
Il medium fotografico si fa testimone di un progetto identitario mobile, che cambia negli anni, nei giorni, nelle culture.
Giuseppe Palmisano nel progetto si serve dell’identità femminile inserendola in un paesaggio metafisico: corpi neutri simili a involucri mimetizzati tra gli oggetti inanimati del contemporaneo.
Si parla di identità senza limiti, catalogazioni e sovrastrutture che appartengono al mondo delle apparenze di oggi.
La figura femminile viene indagata anche nella serie Self portrait with father’s shoes, manifesto del percorso artistico della giovane artista rumena Kincső Bede. Le fotografie stratificano molteplici identità e influenze generazionali legate al suo paese.
Inoltre la pratia di Sofiya Chotyrbok indaga i posteri della società sovietica, come strumento di ricerca delle proprie origini ucraine, con un lavoro all’intersezione tra autoritratto, staged photography, collage e immagini d’archivio.
Infine, La serie Home before dark è frutto della volontà dell’artista di ricostruire il suo personale chruščëvka, il tipico appartamento sovietico, e reinterpretare gli oggetti, come tappeI, fotografie antiche e cimeli di famiglia, per dare forma alle proprie memorie frammentate.
Vi lasciamo un link che vi illustrerà altre informazioni sulla mostra.
Non perdete una ricerca unica dell’identità ai giorni nostri!