La passione per il dialetto milanese in tre volumi da collezionare.
Oggi, venerdì 14 maggio, con il Corriere della Sera e il settimanale 7 verrà regalato il primo dei tre libri “Il dialetto ieri e oggi” a cura di Giangiacomo Schiavi.
Dizionario milanese-italiano
Nel 1896 uscì la seconda edizione del “Dizionario milanese-italiano”, edito da Hoepli e curato da Cletto Arrighi;
nell’introduzione la dedica di Ulrico Hoepli ai milanesi:
“Questo libro dunque, che chiude nelle sue pagine i simboli grafici del vostro geniale linguaggio,
lo dedico a voi Milanesi, tributo modesto di gratitudine sentita e di benevolenza tenace”.
Hoepli definiva il dialetto milanese “geniale”, sintetizzando in una parola lo spirito meneghino ovvero lo spirit de Milan.
Un intreccio di pragmatismo, ironia, arguzia delle parole ed espressioni tipiche.
Questo mix di caratteristiche le ritroviamo nei modi di dire riscoperti nei tre libri in uscita con il Corriere,
a partire da quel “Chi gh’ha on mestee sta semper in pee” (Chi ha un mestiere sta sempre in piedi), che apre il primo volume “O mia bèla Madunina”.
La Milano del lavoro, innanzitutto, ma poi, uno dopo l’altro, sfilano nelle pagine frammenti di saggezza popolare,
da “Incœu se perd, e doman se guadagna” (Oggi si perde, domani si guadagna) al noto “Offellee fa l’to mestee” (Pasticciere, fai il tuo mestiere), che in un lampo esprime la realistica necessità di coniugare la competenza con l’umiltà.
Non solo, tra le tante facce della città, che si riassumono nella “milanesità”,
ci sono anche quelle dei personaggi meneghini caratteristici, come, ad esempio, il “balabiott” (colui che balla nudo), che definisce bonariamente una persona squattrinata, uno spiantato, più comico che pericoloso di dubbia integrità morale.
I tre volumi
Nei tre libri della collezione “Il dialetto ieri e oggi” questi scorci sulla città del passato, ma ancora vivi, sono alternati a testimonianze di personaggi noti e milanesi illustri, per nascita o adozione, tra i quali Davide Rampello, Diego Abatantuono, Piero Bassetti, Giuseppe Guzzetti, Germano Lanzoni, Lella Ravasi, Andrée Ruth Shammah.
Le introduzioni sono a cura di Alessandro Gerli (“O mia bèla Madunina”), Vivian Lamarque (“Tirem innanz”) ed Enrico Bertolino (“Mangia e tas”).
Nei libri vi sono inoltre immagini d’epoca e da storiche copertine della Domenica del Corriere di Achille Beltrami.
Per vivere il presente e pensare al futuro senza perdere la memoria, visto che che “El temp el passa e l’è preziôs” (Il tempo passa ed è prezioso).

“Il dialetto ieri e oggi”: tre volumi sul dialetto milanese