Milano zona gialla,
il colore fa impazzire Milano: ripresa per bar e negozi ma è allarme assembramenti: “Limitare gli accessi alle vie dello shopping”.
Ieri la Lombardia è entrata in zona gialla. E la giornata di sole non ha ovviamente arrestato il desiderio di una passeggiata al parco, o per le vie del centro, o un aperitivo con gli amici. Ciò che ne è risultato, è stata una Milano presa d’assalto.
Auto incolonnate in corso Buenos Aires, folla nelle vie dello shopping per i regali di Natale, code davanti ai bar, bramose di un drink o un caffè, famiglie e gruppi di amici sui treni che collegano i centri dell’hinterland con il capoluogo.
Il movimento si è iniziato a vedere già dal mattino fra via Torino, corso Vittorio Emanuele II, via Dante, corso Buenos Aires, corso Vercelli. Tanti ne hanno approfittato non solo per fare i regali ma anche per tornare a mangiare e bere fuori. Non accadeva dal 6 novembre.
DUE VISIONI DIFFERENTI
In risposta agli assembramenti meneghini, Il Codacons chiede di istituire il numero chiuso nelle vie dello shopping, minacciando di denunciare il Comune per “concorso in epidemia colposa e reati contro la salute pubblica”. Non la pensa in questo modo Gabriel Meghnagi, presidente della rete associativa vie di Confcommercio Milano, che assicura che tutti gli esercizi commerciali della città sono dotati misure di sicurezza, e che una ripresa è indispensabile se non fondamentale per salvare l’economia milanese. “Il confronto con la domenica scorsa è positivo – sottolinea –, mediamente + 20%”.
Intanto Confcommercio rinnova l’appello ad aprire i centri commerciali, che restano ancora chiusi nel fine settimana. “L’auspicio – spiega il segretario generale milanese, Marco Barbieri – è che si modifichi la norma consentendo le stesse condizioni delle altre attività”.