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La marcia degli scheletri a Milano
Luca Sesini
22 Novembre 2021

Nella notte tra il 20 e il 21 novembre, una marcia di scheletri è approdata a Milano.

Un centinaio di figuranti hanno riportato a Milano la spaventosa atmosfera di Halloween, sfilando per le vie della città portando con sé giganteschi personaggi scheletrici.

La marcia

La marcia gotica che ha attraversato il centro di Milano è partita dalle fosse del Castello Sforzesco, addentrandosi in Piazza Mercanti, la Loggia, per poi sostare davanti al sagrato del Duomo di Milano, dove il corteo funebre ha deciso di concedersi un (non) eterno riposo.

Dopo l’atto celebrativo il “corteo” si è diretto verso la Triennale, dove ha concluso il percorso funereo.

Ad accompagnare i lugubri, ma affascinanti, scheletri della sfilata, bandiere nere. Nonostante l’innegabile bellezza estetica della sfilata, la domanda sulla bocca di Milano, durante la notte del 20 novembre, è stata: qual è il motivo di questa marcia?

La risposta arriva la mattina successiva all’evento, nella giornata del 21 novembre.

 

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I motivi dietro la sfilata

La mattina del 21 novembre, la pagina Instagram della Triennale di Milano rompe il silenzio sull’evento:

Pare che dietro questa marcia gotica ci sia la volontà di sperimentazione della Triennale di Milano, la quale ha deciso di dare vita a questa marcia come attrazione di apertura del Grand Invitè 2021-2024 Romeo Castellucci, regista teatrale e scenografo italiano, che verrà ospitato proprio dalla Triennale di Milano.

I raffiguranti celebrano la marcia attraverso le parole “Sono l’umanità del passato”.

Questo messaggio non rimanda unicamente all’atmosfera lugubre che si è creata nella notte del 20 novembre, ma come celebrazione dei momenti che hanno fatto la storia della città e di coloro che ci vivono. Il corteo funebre ha funto da testimone silenzioso, ricordando alla città di Milano l’importanza del suo passato

Gli organizzatori

L’evento è stato ideato dalla Societas Raffaello Sanzio, fondata dallo stesso Castellucci, in collaborazione con la Triennale e altre figure di spicco come Andrea Dionisi, Giacomo Garaffoni, Gloria Dorliguzzo, Caterina Soranzo, Giovanni Cavalcoli e Alex Majoli.

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