Operazione green: più bici e meno auto a Milano.
Vi ricordate del Piano Aria e Clima? La strategia con cui Palazzo Marino intende rispondere all’emergenza ambientale, torna al voto: il piano per una città a 30 km all’ora nel 2026 e ciclopedonale nel 2050.
Cosa prevede? Meno auto private già dal 2025, meno asfalto, nuovi impianti sportivi a zero emissioni, divieto di fumo vicino alle scuole, alert anti-smog in tutti i quartieri quando l’aria sotto casa diventa irrespirabile, addio ai parcheggi gratuiti, piste ciclabili in ogni grande arteria della città.
Così, già dal 2026, si intende ridurre la velocità in tutte le strade, allargare l’Area B all’hinterland, e fermare il traffico privato nel 2050.
La Milano del futuro, disegnata dal Piano Aria e Clima, è sempre più green.
L’approvazione in Consiglio Comunale
Dopo un percorso lungo più di un anno, la prossima settimana il Piano arriverà in Consiglio Comunale, per essere approvato nella sua versione definitiva, entro l’inizio del prossimo anno.
A seguito di alcune modifiche, ci saranno anche delle novità, come ad esempio, l’anticipazione della “Città 30” e
l’assessora alla Mobilità, Arianna Censi, ne ha spiegato il focus:
“L’obiettivo è estendere le zone 30 a tutta la città entro la fine della consiliatura, ad eccezione naturalmente delle grande arterie.
La priorità sono le scuole, le zone in cui ci sono servizi alle persone fragili, gli ospedali e le case della salute”.
Un traguardo perseguibile facilmente secondo la Censi.
Inoltre si pensa ad “un potenziamento del trasporto pubblico” insieme a “l’aumento dello spazio per la mobilità sostenibile”.
Dunque, avremo più piste ciclabili e meno automobili per le strade, poiché i veicoli privati diminuiranno sensibilmente già tra il 2025 e il 2030, fino ad una specie di azzeramento nel 2050, quando la città dovrà essere “carbon neutral”.
“Bisogna agire in fretta”
L’assessora all’Ambiente Elena Grandi non ha dubbi:
“Bisogna agire in fretta perché gli obiettivi di sostenibilità sono ancora più stringenti”.
Già, perché a settembre l’Organizzazione mondiale della Sanità ha abbassato i limiti per la concentrazione di polveri sottili nell’aria e Milano, su questo dossier, ha ancora molto da fare.
Non è previsto un ritocco di Area C, ma di Area B sì: “L’orizzonte deve essere l’estensione alla Città Metropolitana”, precisa Grandi.
Una prospettiva che nel medio termine, aggiunge il presidente della commissione Mobilità Carlo Monguzzi, deve portare “ad una revisione radicale del sistema delle deroghe che sono troppe e assurde”.
La Milano green affianca ad un piano di riforestazione urbana la progressiva sostituzione dell’asfalto, dove possibile, con aree verdi.
Inoltre, si pensa ad una connessione idraulica tra il Naviglio Martesana e la Darsena:
questo per due motivi, ovvero spianare la strada alla riapertura di alcuni tratti dei canali; e allacciare a questa nuova rete idrica le pompe di calore, frontiera del riscaldamento a basse emissioni.
Poi ancora: nuovi impianti sportivi totalmente sostenibili e sistemi di controllo sulla qualità dell’aria in ogni quartiere.