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Milano: il quadrilatero del silenzio ed i suoi luoghi fantastici
Martina
18 Giugno 2021

Tutti conosciamo la Milano del caos e del traffico, ma appena dietro a San Babila ed ai suoi negozi, vi è una zona dove la pace esiste ancora: il Quadrilatero del Silenzio.

Con questo nome viene designato il quartiere racchiuso tra via Serbelloni, via Mozart, via Cappuccini e via Vivaio e che ha avuto tra i suoi estimatori Manzoni, Parini, Beccaria e Stendhal.

Villa Necchi Campiglio e l’atmosfere d’inizio Novecento

 Via Mozart 14

La villa fa sfoggio dell’architettura liberty.
Progettata dall’architetto Piero Portaluppi, la villa è stata donata dalle sorelle Necchi al FAI ed è quindi visitabile: entrare qui è come fare un tuffo nell’atmosfera milanese di inizio Novecento.
All’interno si trovano arredi déco, oggetti d’uso quotidiano e molte importanti opere d’arte.

Villa Mozart, il palazzo giardino

Via Mozart 9

Non lontano da Villa Necchi vi è Villa Mozart.
Oggi è sede della Maison di alta gioielleria di Giampiero Bodino. L’esterno è totalmente rivestito di edera verdeggiante.

 

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Villa Invernizzi, la villa dei fenicotteri

Via Cappuccini 9

In Via Cappuccini 9 si trova invece Villa Invernizzi, famosa per il giardino segreto più conosciuto di Milano. La villa è privata non visitabile, ma se vi trovate al cancello e sbirciate sarà possibile vedere dei fenicotteri rosa.

 

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L’esoterismo di Palazzo Berri Meregalli

Via Cappuccini 8

Palazzo Berri Meregalli è un’esuberante esempio di architettura eclettica: un edificio che combina elementi romanici, gotici e liberty in un risultato dall’effetto stupefacente. Particolare è la sua facciata d’angolo, ma se ci si affaccia nell’androne si può ammirare anche la “Vittoria Alata” dello scultore milanese Adolfo Wildt.

 

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L’orecchio dei desideri di Palazzo Sola-Busca

 Via Gabrio Serbelloni 10

Sempre dello stesso artista si trova, non distante, l’orecchio di bronzo posto accanto alla porta d’ingresso del Palazzo Sola-Busca, in via Serbelloni 10. L’opera era originariamente il citofono della magione, oggi invece serve a dare speranza ai turisti che vi bisbigliano un desiderio, perché si narra che si avveri.

 

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