Milano: ieri le palestre hanno riaperto i battenti, dopo il lunghissimo periodo di chiusura forzata, e l’affluenza maggiore si è registrata alla sera, nella fascia dalle 19.00 alle 21.00.
Com’è andata? Ecco un breve riassunto della giornata di riapertura delle palestre di Francesco Iezzoni, presidente dell’associazione palestre FitComm:
“Fin dalla mattina ci siamo accorti che questa riapertura, dopo sette mesi di stop, è diversa da tutte le altre: poca gente nelle prime ore e in pausa pranzo, un’affluenza invece in aumento da metà pomeriggio e fino alla chiusura delle 22.00, con un picco fra le 19.00 e le 21.00”.
“Da addetti ai lavori ci sembra che il motivo di queste scelte orarie sia il divieto di utilizzare le docce che penalizza chi deve andare in ufficio e molti per questo hanno escluso mattina presto o break”.
A fine giornata le strutture hanno comunque registrato una buona affluenza, complici le condizioni meteo che hanno limitato le attività outdoor.
“Bisogna anche tenere presente che riaprire adesso equivale alla bassa stagione,
ma la voglia di riprendere i corsi potrebbe giocare a nostro favore”.
Questione abbonamenti
“In linea di massima i centri fanno ripartire da subito gli abbonamenti annuali pagati in anticipo, mentre i voucher eventualmente ricevuti hanno validità sei mesi ma va anche detto che ogni palestra o catena ha formule specifiche”.
Le regole della ripartenza
Le disposizioni per la riapertura dei centri sportivi prevedono il distanziamento di 2 metri, una persona ogni 12 metri quadri e via libera ai corsi e agli allenamenti con personal trainer ma esclusivamente su prenotazione.
Aziende sportive
Resta aperto il capitolo delle aziende sportive che hanno chiuso definitivamente o che hanno invece deciso di riaprire a settembre, vista l’incognita stagionale:
una ricerca di Confederazione Italiana Sport-Confcommercio indica fra il 30% e il 40% quelle che non riapriranno per le conseguenze economiche della pandemia.
Sul fronte degli ingressi contingentati interviene Luca Torresan, responsabile marketing di McFit.
Anche qui la maggior parte degli afflussi si è concentrato nella fascia serale:
“Per chi lavora è una scelta obbligata perché manca la doccia a fine allenamento; vedremo nei prossimi giorni se ci saranno problemi per il tetto agli ingressi rispetto alla metratura della palestra”.
Fin da febbraio i tre centri in città hanno messo a disposizione dei clienti le tensostrutture:
“In un certo senso per molti ieri la novità è stata solo l’indoor;
abbiamo notato fin da subito che nei clienti ha prevalso il buonsenso e lo scrupolo nel seguire le regole richieste dal protocollo”.
In questa fase i gestori hanno anche l’obbligo di un registro da tenere per 14 giorni, predisporre entrate ed uscite diverse e far rispettare l’uso della mascherina al di fuori dell’allenamento.