Guide

Ristoranti

Eventi

SERVIZI

Miracolo a Milano murales: street art per Vittorio De Sica
Paola Breda
16 Dicembre 2022

Miracolo a Milano murales, la nuovissima street art ispirata all’omonimo film del regista Vittorio De Sica.
Un’immensa opera che ritrae le scene più salienti ed emblematiche della pellicola.

Leggete l’articolo per saperne di più.

Il genere intramontabile del Neorealismo

Ha fatto la sua apparizione intorno a metà anni ’40 con “Ossessione” (1943), di Luchino Visconti, per poi affermarsi ufficialmente intorno agli ani ’50.
Da quel momento, il Neorealismo è entrato nelle nostre case e in quelle di tutto il mondo.

In effetti, è stato e continua ad essere la forma espressiva che meglio rispecchia sofferenze, desideri e valori  di un’intera società.

A tal proposito, “Miracolo a Milano” è uno dei capolavori di uno dei registi che hanno lasciato un segno nella storia cinematografica.
Vittorio De Sica, nel 1951, ha deciso di girare una pellicola fantastica, incentrata sulla storia di Lolotta, un’anziana signora che trova per caso un bambino in fasce e decide di chiamarlo Totò.

Alla morte della donna, il bambino finisce in orfanotrofio, da cui ne uscirà ormai adulto e inizierà a socializzare con i poveri della periferia milanese.

In quanti hanno rivisto, o visto per la prima volta, questo film? Di certo, la magia e l’originalità che De Sica scaturisce dalle immagini in bianco e nero ci parlano ancora oggi.
Una fiaba con un protagonista sognatore, come un po’ siamo tutti noi, che immagina un mondo dove “Buongiorno voglia dire buongiorno”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da SMOE (@smoestudio_)

Miracolo a Milano murales

A Lambrate è stata dedicata un’opera a muro proprio a uno dei film che hanno fatto la storia del movimento cinematografico.

Si tratta di un murales di 60 metri, visibile sia dalla strada che dai treni, realizzato dallo street artist Smoe, che rappresenta le scene più famose del capolavoro Neorealista del 1951.

Le sequenze del film evocate dall’artista sono quelle più famose, come la scena del volo finale delle scope in piazza Duomo.

La particolarità risiede nel fatto che esse sono dipinte sulla facciata dell’ingresso delle sale studio Cidis dell’Università degli Studi di Milano, in via Valvassori Peroni 21.
Proprio vicino all’area che il regista aveva scelto come set per costruire la baraccopoli dei suoi sfortunati protagonisti.

La cerimonia sotto un cielo grigio invernale unita alle immagini in bianco e nero del film, come dell’opre, ha reso il tutto più suggestivo e carismatico.
Erano presenti, oltre ai cittadini e all’artista, anche il direttore artistico Christian Gangitano, alcuni rappresentati delle associazioni e istituzioni coinvolte nel progetto “MUM, Museo urbano diffuso”.

E ancora, la Banda della Polizia Locale di Milano, che ha accompagnato l’evento con un sottofondo musicale, e don Stefano Saggin, che ha benedetto il murale.

Durante il discorso di apertura, Tommaso Sacchi, l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha affermato che:

La periferia milanese è ormai un grande museo a cielo aperto di arte murale e l’ufficio Arte negli Spazi Pubblici, di nuova istituzione, insieme al sistema bibliotecario, promuove e sostiene iniziative come questa

A sostegno di questo, basta ricordare l’opera di salvaguardia e restauro dei murales, attuata dagli abitanti del quartiere di Largo Murani, salvati dalla distruzione.

E a voi sta piacendo questa iniziativa?

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da SMOE (@smoestudio_)

Le guide cool più recenti

Ci sono 4 luoghi del FAI a Milano da visitare assolutamente

4 luoghi imperdibili del FAI a Milano Con l'arrivo della primavera è arrivato il momento di visitare un po' la citta. Amici di Cool in Milan conoscete già le chicche che il FAI gestisce in Lombardia? Sono 24 siti pronti ad accogliervi tra le mura di palazzi, ville,...