Le storie della metro a Milano
“Apertura porte a destra… Doors open on the right…” conosciamo a memoria il mantra tipico della voce robotica prima di ogni fermata, ma ci siamo mai davvero interrogati sul significato dei nomi delle varie fermate della metro di Milano?
Eppure ci passiamo gran parte del nostro tempo, spostandoci da un capo all’altro della città.
Ecco le storie più curiose legate ai nomi delle fermate metro a Milano.
Nomi più strani delle metro di Milano – edizione M1
QT8
Nel 1947, ha avuto luogo l’ottava Esposizione Internazionale della Triennale, che si concentrò sul tema della ricostruzione post bellica ed il senso dell’abitare.
Venne realizzato un nuovo quartiere di Milano dalla quale la fermata della metro ha preso il nome QT8.
PRECOTTO
Tre sono le storie che girano intorno a questa fermata.
La prima sostiene che la zona fosse caratterizzata da terra e prati, “pree” in dialetto, bruciati dal sole oppure volutamente dall’uomo per rinnovare i campi o far da mangime.
La seconda racconta che il nome derivi dai toponimi “pulcoctum” o “ad Pullum Coctum” in memoria di un’antica osteria presente nei dintorni tra i locali che ancora oggi animano la zona.
La terza invece, tra le più divertenti secondo noi, narra che in questi territori sia stato arso vivo un “pre”, un prete dalla quale poi si è preso il nome.
Nomi strani legati alle fermate metro di Milano – edizione M2
PIAZZA ABBIATEGRASSO
Si tratta dell’unica fermata che prevede espressamente la parola “Piazza”, nonostante anche tante altre prendano il nome dalle piazze limitrofe.
Il motivo?
Si è dovuta aggiungere la specifica perché molti viaggiatori poco attenti o ignari, ritenevano che la fermata portasse direttamente nella cittadina di Abbiategrasso, distante in realtà 30 km.
VILLA POMPEA
Leggenda vuole che la località di Villa Pompea, frazione di Cassina de’ Pecchi, prenda il nome dalla Villa Pompea.
Si pensa che questa dimora fosse di Gneo Pompeo Strabone, padre del famosissimo Gneo Pompeo Magno, militare e politico romano, prima alleato e poi avversario di Giulio Cesare.
CASCINA ANTONIETTA
È denominata così per la cascina dedicata alla marchesa Antonietta Busca, figlia di Ludovico Busca Arconati Visconti, senatore del Regno d’Italia e discendente della famiglia Serbelloni, il cui famoso palazzo si trova ancora oggi in Corso Venezia.
Dall’inaugurazione la fermata mantiene da allora il titolo di stazione meno frequentata dell’intera metropolitana milanese.
Nomi strani legati alle fermate metro di Milano – edizione M3
CROCETTA
Si riferisce ad una delle molte croci stazionali posizionate, durante i periodi di peste, nei crocevia di maggior passaggio per far sì che gli ammalati potessero seguire le funzioni religiose direttamente dalla propria abitazione.
In particolare, la Crocetta di Porta Romana fu voluta da San Carlo Borromeo in persona.
LODI TIBB
Chi non ha mai cercato di dare un senso a quelle quattro lettere?
“Treni Intercity Brenta-Brera”? “Ticket Illimitati nella biglietteria sulla banchina?
In realtà, si tratta di un acrostico per la “Tecnomasio Italiano Brown Boveri”, azienda di progettazione e costruzione di treni e tram che proprio nella zona aveva gli stabilimenti.
PORTO DI MARE
Nel 1907, Milano presenta il progetto per la realizzazione di un porto fluviale che si collegasse prima alla Martesana e poi al Po fino all’Adriatico, per sostituire la Darsena, ormai insufficiente per la mole enorme di materiali trasportati via barconi.
L’avvento delle guerre e il cambio dello stile di vita fecero cadere l’idea, il nome Porto di Mare però non andò perso e finì in questa fermata della metro.