La notizia del lancio del nuovo progetto della top model Kendall Jenner risale solo a poche settimane fa ma il popolo di Instagram ha già espresso la sua opinione.
Al debutto del nuovo brand era stato accompagnato da una foto nel profilo dell’imprenditrice statunitense, che con una bottiglia in mano, spiegava la nascita della sua tequila: “Per quasi 4 anni ho fatto un percorso per creare la tequila dal gusto migliore. Dopo decine di test di assaggio, viaggi nella nostra distilleria, penso che c’è l’abbiamo fatta!Non vedo l’ora che tutti possano assaggiarlo“.
818 Tequila, brand di nicchia che prende il nome dal suo codice postale di Calabasas, a Los Angeles, conta a poche settimane dal debutto, già oltre 320mila followers su Instagram.
Ed in effetti, pur essendo una novità per il web, il suo prodotto, presentato in forma anonima, aveva già partecipato a molti concorsi di settore, aggiudicandosi il premio come Best Reposado Tequila del mondo ai World Tequila Awards 2020, grazie all’aroma terroso “che ricorda una torta di noci pecan, patate dolci e caramello“.

Allora cosa è andato storto?
Le reazioni suoi social non hanno tardato ad arrivare, accusando Kendall Jenner di appropriazione culturale, o meglio di arricchimento alle spalle della tradizione millenaria.
Infatti, la tendenza al tequila dei vip starebbe causando in Messico, oltre allo sfruttamento potenziale dei suoi lavoratori anche danni per il territorio. L’agave, ingrediente principale del liquore, rappresenta molto di più di un semplice distillato ma racchiude in sé l’idea di protezione del territorio messicano e dei suoi lavoratori.

Ad aggravare la situazione, sostengono ancora in molti (tra cui alcuni addetti del settore) ci sarebbe persino un errore in etichetta. Sulla quale, secondo la grammatica spagnola, il grado di invecchiamento viene aggiunto a seguire la parola “tequila” e non in precedenza.