Domani a Milano c’è uno sciopero dei mezzi che potrebbe fermare metro, bus e tram Atm.
Domani, venerdì 17 settembre, è in programma un’agitazione nazionale, indetta dal sindacato Usb lavoro privato,
riguardante i dipendenti delle aziende del trasporto pubblico locale.
Lo sciopero di 24 ore coinvolge i lavoratori Atm che potranno incrociare le braccia per tutta la giornata,
pur rispettando le fasce di garanzia, ovvero le fasce orarie in cui la circolazione dei mezzi è garantita.
Le fasce orarie
La stessa società di Foro Bonaparte ha fatto sapere che “l’agitazione potrebbe avere conseguenze sul servizio dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18”.
I mezzi sono, dunque, assicurati da inizio servizio alle 8.45 e dalle 15 alle 18, mentre dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio potrebbero fermarsi metro, autobus e tram.
“Potranno avere ritardi o essere cancellate le corse delle linee 201, 220, 222, 230, 328, 423, 431, 433 e Smart Bus in partenza nella fascia oraria compresa tra le 8:30 e le 14:59 e dopo le 18.
Saranno garantite le corse in partenza dai capolinea dalle 5:30 alle 8:29 e dalle 15:00 alle 17:59″, ha sottolineato ancora Atm in riferimento alle linee Agi.
I motivi dello sciopero
Usb ha spiegato che lo sciopero è per “la nazionalizzazione dei settori e aziende strategici, la riduzione dell’orario di lavoro per contrastare gli effetti negativi della rivoluzione tecnologica, il superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti, la sicurezza dei lavoratori del servizio, l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, il salario minimo per legge contro la pratica dei contratti atipici e la lotta al precariato”.
E ancora: per “la lotta a qualunque forma di discriminazione di genere, al razzismo e al sessismo;
lo sviluppo di un sistema di ammortizzatori sociali, adeguati al contesto post pandemico; il blocco dei licenziamenti e nessuna liberalizzazione degli appalti; il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali; le reali penalità economiche a carico delle aziende sui ritardi dei rinnovi contrattuali ed adeguati recuperi salari; una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali di categoria”.