Dopo l’annuncio di tagli alla cultura a Milano, sono scoppiate numerose proteste.
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Tagli alla cultura a Milano: le proteste dei sindacati
In questi giorno, la Regione Lombardia ha deliberato la riduzione dei finanziamenti a danno dell’ambito culturale.
Gli enti, le associazioni e le fondazioni che si spendono per promuovere la cultura a 360°, dunque, si vedranno vittime di pesanti tagli economici.
Ovviamente, tale decisione ha generato il malcontento sia a Milano sia nel resto della Regione, soprattutto dal momento che saranno coinvolti anche colossi dello spettacolo come il Teatro Alla Scala e il Piccolo Teatro.
Sono infatti parecchie le proteste già sollevate a riguardo.
Prima fra tutti, è arrivata la disapprovazione dei sindacati di Cgil Cisl Uil, Slc Fistel Uilcom della Lombardia.
Queste le loro parole:
“Riteniamo profondamente sbagliate queste decisioni perché mettono a rischio la sostenibilità economica degli enti coinvolti e rafforzano il sospetto che, per la politica, la cultura sia vista solo come un costo e non invece come un investimento per l’economia del Paese e per la sua utilità sociale. La cultura può far recuperare la profondità necessaria per combattere la superficialità e l’ignoranza, per costruire un mondo più giusto e più bello. Per questi motivi chiediamo alle Istituzioni di rivedere tali scelte, diversamente saremo pronti a valutare ogni forma di protesta”.
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La risposta del sindaco Sala
Davanti a queste contestazioni, il sindaco di Milano Beppe Sala ha risposto:
“Ho sentito i sindacati dire della Scala: ‘la cultura non si tocca’. Ma invece il problema è che dovremo toccare un po’ tutto. Non ci sarà alcuna sperequazione nei tagli ma ai sindacati che dicono la cultura non si tocca, io rispondo: allora tocco il trasporto pubblico per i disabili, tocco gli asili? Sostengono i sindacati che sia meglio fare quello per non toccare la Scala?”
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