Anche gli ospiti di Airbnb pagheranno la tassa di soggiorno: tre euro al giorno per un totale fra i due e i tre milioni di euro che saranno inseriti nel bilancio preventivo del 2018 del Comune di Milano. E’ da molto tempo che se ne parla, è stato però necessario uno stop per via dell’approvazione di un decreto legge governativo con cui Airbnb e gli altri portali simili sono stati trasformati in sostituti d’imposta per chi opta per la cedolare secca sulle locazioni (cioè, il ricavato della locazione viene tassato al 21%).
L’accordo tra Palazzo Marino e Airbnb dovrebbe essere chiuso a novembre 2017 e farebbe di Milano la seconda città italiana, dopo Genova, a incassare la tassa di soggiorno anche sugli ospiti del portale di affitti tra privati.
Tre euro al giorno, quindi.
Una via di mezzo rispetto alle tasse per chi soggiorna in hotel, da due a cinque euro, anche perché per gli appartamenti non è facile distinguere tra lusso e non lusso, mentre per gli alberghi si va a seconda del numero di stelle.
A Genova, invece, la tassa di soggiorno per Airbnb è stata fissata in un euro al giorno per persona fino a otto giorni di permanenza.