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I nuovi tornelli anti salto che fanno discutere Milano
Luca Sesini
5 Gennaio 2024

I nuovi tornelli anti salto appena arrivati a Milano hanno già creato diverse discussioni.
C’è chi dice che siano una soluzione utile contro il salto del tornello e chi, invece, ha un’opinione contraria rispetto alla loro utilità.

I primi modelli sono stati installati nei varchi della stazione metropolitana di San Donato e sono funzionanti dal 2 gennaio 2024.
A differenza dei classici tornelli facilmente valicabili, questi dispongono di pannelli di vetro alti 2,30 metri e di sensori che rilevano il passaggio di più persone per una sola apertura.
In più, questi dispositivi si illuminano di rosso in caso di un evento anomalo.
In questo modo, il furbo di turno viene segnalato rapidamente al mezzanino.

Al momento, possiamo trovarne due nel capolinea della linea gialla, ma per fine febbraio è prevista la sostituzione di tutti i tornelli della stazione con i modelli anti salto.
Il passo successivo sarà installarli anche nelle stazioni di Duomo (sia M1 che M3), Centrale, Rogoredo e Cadorna (sia M1 che M2), per la fine del 2024.

L’arrivo di questi nuovi dissuasori è stato annunciato attraverso il canale Instagram del Sindaco Beppe Sala, cosa che ha naturalmente diviso Milano e scatenato diverse polemiche.

Tornelli anti salto Milano

Tornelli anti salto Milano

 

I pro

Da una parte (senza fare nomi) abbiamo chi sostiene solidamente questa nuova proposta, soprattutto guardando il calo del “salto del tornello” nelle stazioni della M5 e M4.
In queste linee, la tipologia di varco anti salto è già stata applicata e sembra funzionare.
Sicuramente è più difficile saltare 2,30 di pannello, piuttosto che un tubo divisorio ad altezza ginocchia.
In più, i sensori installati nei nuovi tornelli anti salto di Milano permettono un più rapido dialogo con le centraline dei mezzanini, che vengono avvertite prontamente in caso di scavalcamento.

 

I contro

I cittadini milanesi contrari a questa novità sono schierati su due fazioni parallele.
Da una parte, c’è chi sostiene che questa scelta sia da aggiungere ad altri tentativi del Comune di rendere Milano una città economicamente esclusiva, impedendo a chi non ha le risorse per comprare un biglietto di accedere alle metropolitane.

Il secondo gruppo, invece, contesta il modo in cui viene affrontata la problematica del salto del tornello, aumentata a causa dell’inevitabile mancanza di controlli durante la pandemia.
Per questi ultimi, il problema non è far si che il tornello riveli il salto, ma cosa accade a chi fa il furbo dopo aver commesso la bravata.
Senza un presidio costante, si rischia che questi gesti restino impuntiti.
A questo proposito, il Comune ha garantito l’aggiunta di 150 operatori che presidieranno nelle stazioni effettuando una marcatura a zone, risolvendo così il problema della mancanza di sanzioni.

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