Milano per l’Ucraina. Persone in fuga dalle regioni di Cernivtsi e di Ivano-Frankivs’k, dell’Ucraina, sono in arrivo a Milano.
Un gruppo di 10 pullman con 450 profughi ucraini giungerà a Bresso, alle porte di Milano, tra oggi e domani, martedì 15 e mercoledì 16.
Sono quasi tutti donne e bambini che scappano specialmente dalle città di Kolomya e Storozynec, nell’ovest del Paese, verso il confine con la Romania.
L’iniziativa umanitaria è stata organizzata dall’associazione europea Italia-Ucraina Maidan.
Tre veicoli sono stati messi a disposizione dal gruppo Colombini di San Marino, gli altri 7 pullman da filantropi milanesi, che hanno chiesto di rimanere anonimi.

Italia-Ucraina Maidan
Il costo
Secondo alcune fonti, il costo della spedizione si aggirerebbe intorno ai 350mila euro.
Dove andranno i profughi ucraini?
Fabio Prevedello, presidente onorario dell’associazione europea Italia-Ucraina Maidan, ha informato che:
“La quasi totalità delle 450 persone in arrivo sa già dove andare:
si appoggeranno o dai parenti che già vivono in Italia o in strutture come un’abbazia vicino Chivasso, nel Torinese.
Si sparpaglieranno, quindi, tra Piemonte e Lombardia”.
Quanti profughi ucraini potrebbe accogliere Milano?
Milano potrebbero ospitare fino a circa 40 mila profughi ucraini.
Questo conteggio è frutto di una stima, ma come affermato dal sindaco Beppe Sala la città è “pronta all’accoglienza”.
40 mila persone è dieci volte il numero massimo di profughi che la città meneghina si è trovata a fronteggiare nei periodi di maggiore crisi. Questo perché i numeri della migrazione ucraina sono qualcosa di mai visto prima.
Le parole del primo cittadino sull’accoglienza dei profughi ucraini a Milano:
“Il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, ha detto in un incontro con i sindaci che si può ipotizzare di avere due rifugiati ogni ucraino che oggi c’è qui, perché magari portano un figlio o un nonno.
Su Milano città metropolitana ne abbiamo 22 mila, potrebbero arrivarne sulle 40 mila, ma non lo sappiamo; quindi, conviene gestire collaborativamente e un passo alla volta”.