Non è solo il pane a lievitare, ma anche il suo prezzo.
Altro che “pane e acqua”! Anche il costo del pane vola con il caro-bollette e il boom delle materie prime.
Assoutenti ha messo a confronto i listini di pane e pasta nelle principali città italiane, per verificare come i rincari di luce e gas, scattati lo scorso gennaio, abbiano influito sui prezzi al dettaglio.
A causa del conflitto Russia-Ucraina i possibili effetti sui listini prezzi variano tra il +15% e il +30%.
Secondo l’indagine dell’associazione Assoutenti, il prezzo medio del pane si attesta a 5,31 euro al kg.
La classifica del costo del pane
Il record è stato registrato a Ferrara dove le pagnotte di pane vengono vendute fino a 9,8 euro al chilo.
Al secondo posto troviamo Forlì, dove il prezzo massimo del pane fresco è di 9 euro al kg (4,37 euro il prezzo medio).
Carissima anche Venezia, dove un chilo di pane fresco è venduto in media a 5,52 euro (8,5 euro la quotazione massima).
I listini superano i 6 euro/kg in numerose città, da Milano a Bari, passando per Ancona, Macerata, Bologna, Bolzano, Modena, Reggio Emilia, Trento e Udine.
Le province più economiche risultano essere Napoli (2 euro al kg il prezzo massimo), Cosenza (2,5 euro), Benevento (2,65 euro).
“Rischio di nuovi rialzi dei prezzi”
Il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, spcifica:
“Sui listini di prodotti, come pane e pasta, pende oggi la spada di Damocle della guerra in Ucraina che ha fatto impennare le quotazioni internazionali non solo del grano, ma anche del gas e del petrolio,
voci che incidono sui costi di produzione e, quindi, sui prezzi finali al pubblico.
Per tale motivo, esiste il rischio di concreto di nuovi rialzi dei prezzi compresi tra il +15% e il +30% per una moltitudine di prodotti di largo consumo, dalla pasta ai dolci, passando per pane, crackers e biscotti”.
Fonte: ANSA