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Bosco Verticale: alcune curiosità che non conoscevate
Martina
4 Novembre 2021

Il Bosco Verticale di Milano è uno dei grattacieli più conosciuti e fotografati al mondo.

Le due torri “rivestite non di vetro, ma di foglie, di piante, di arbusti, di alberi, di vita”, progettate da Stefano Boeri, sono oggi uno dei più famosi esempi di architettura del nostro tempo, nonché prova della possibilità di progettare una forma di urbanità sostenibile.

Il complesso residenziale è situato nel quartiere Isola di Milano, posizione che gli garantisce un posto d’onore in una delle zone della movida di Milano.

 

Il Bosco Verticale di Boeri tra i più famosi grattacieli al mondo

Nel 2014 è stato scelto tra 800 grattacieli di tutti i continenti, aggiudicandosi l’International Highrise Award, una competizione internazionale che si tiene ogni due anni per l’assegnazione del premio di grattacielo più bello del mondo, per essere “esempio eccellente di rivitalizzazione di un centro urbano”.

Del 2015 è il riconoscimento come “grattacielo più bello e innovativo del mondo”, quando il Council on Tall Buildings and Urban Habitat, promosso dall’Illinois Institute of Technology di Chicago, ha eletto la struttura “Migliore Architettura del Mondo 2015”, in virtù della sua unicità sperimentale.
Lo stesso ente nel 2019 l’ha incluso tra i cinquanta grattacieli più iconici del mondo costruiti negli ultimi cinquant’anni.

Ma ci sono alcune curiosità che non tutti sanno sulla nascita e sullo sviluppo dei due grattacieli.
Ecco alcune curiosità poco note sulle torri dell’architetto Stefano Boeri.

 

Un’idea nata a Dubai

La prima volta in cui Stefano Boeri pensò di realizzare un grattacielo avvolto in un verde bosco, fu a Dubai, nel 2007.
In quel periodo, la città era nel pieno del suo sviluppo urbano, fenomeno che si traduceva in maestosi edifici dalle ampie vetrate, uno skyline da togliere il fiato.

Nonostante il grande impatto estetico, questi palazzi mostravano un difetto edilizio: riflettevano eccessivamente i raggi solari, scaldando l’aria e l’ambiente circostante.
Da qui, l’illuminazione di Boeri: realizzare un grattacielo coperto da alberi che potesse rendere più ecosostenibile il panorama cittadino.
Benvenuto Bosco Verticale!

Bosco verticale di Boeri 1

Stefano Boeri

 

Un habitat immenso

Se mettessimo insieme tutta la vegetazione che circonda le due torri del Bosco Verticale, potremmo tranquillamente riforestare un’area di 30.000 mq!
Di fatto, i due palazzi ospitano più di 800 alberi, 15mila piante perenni e 5mila arbusti, caratteristica crea un microclima unico al mondo.
Un bel fresco d’estate e un maggiore caldo d’inverno.

Non è finita qui: questa notevole mole di vegetazione ha fornito un supporto alla fauna volatile della zona circostante, che in essa ha trovato un luogo sicuro dove vivere.
Ad oggi, si contano più di 1600 esemplari tra uccelli e farfalle.

Una grande attenzione alla flora: i flying gardeners

La manutenzione e la cura del verde sono una parte fondamentale per la vita e la crescita nel tempo dell’organismo abitato, ecco perché ogni aspetto relativo alle piante è demandato ai “Flying Gardeners”.

Attraverso un’ampia conoscenza di alpinismo, essi si calano dall’alto sulle quattro facciate di ogni palazzo e, una volta l’anno, potano gli arbusti cresciuti e ne controllano lo stato di salute.
Nell’immagine sotto, possiamo vederli all’opera mentre volteggiano da un tetto all’altro attraverso un’apposita fune

Per quanto riguarda la cura quotidiana del giardino, la gestione è affidata al condominio stesso, che dispone di un sistema di irrigazione centralizzato.
Questo monitora costantemente lo stato delle piante, attraverso un impianto di sonde controllato da remoto. Una soluzione High Tech per un panorama sempre più green!

Bosco verticale - Flying gardeners

I Flying gardeners

 

I prezzi del Bosco Verticale: dall’appartamento in affitto all’Airbnb

10 anni fa, quando ancora in Isola regnavano cantieri e impalcature, oggi scomparsi in favore dei due grattacieli più green di Milano, si stimava che i prezzi al metro quadro di un appartamento al Bosco Verticale avrebbero toccato i 7 mila euro.

Oggi, dopo l’Hype internazionale, i numerosi premi e la fama che si sono guadagnati i due palazzi, il prezzo è raddoppiato: da 12mila a 15 mila euro al mq.
Una cifra da capogiro!
Per farvi un’idea, nel caso voleste acquistare uno dei sontuosi appartamenti, magari uno da 80 mq, spendereste circa 1 milione e 200mila euro.
Tuttavia, questa cifra non risponde alla realtà, perché all’appello mancano ancora le spese condominiali, che ammontano a 1500 euro al mese, per un totale di 18.000 euro l’anno.

Considerando però l’impeccabile estetica degli appartamenti, la piscina e la palestra interna, i servizi di sorveglianza, il quartiere e i plus offerti dal bosco stesso, non sarebbero soldi buttati!

Certo, pochi possono permettersi di acquistare un appartamento di questo valore, ma esiste un altro modo per vivere il Bosco Verticale: affittare l’appartamento su Airbnb!
La piattaforma di booking, infatti, mette a disposizione, per minimo due notti, uno degli appartamenti del complesso, ad un prezzo di 326 euro.

Bosco verticale - Appartamenti

Bosco verticale – Appartamenti

Il Bosco Verticale è su Taboo

Ebbene sì, c’è un pezzo di Milano nelle carte del Taboo!
Per chi non lo conoscesse, in questo gioco bisogna far indovinare una parola presente su un cartoncino alla propria squadra, ma attenzione!
Ci sono alcuni termini, per l’appunto, “Taboo”, ovvero che non si possono pronunciare.
Una delle parole da indovinare è proprio il Bosco Verticale di Stefano Boeri, cosa che ne prova ancora di più l’importanza internazionale.

Appassionati di giochi da tavola, lo sapevate che il Monopoly italiano è nato a Milano?

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