Finalmente anche gli open day tornano in presenza e non più attraverso uno schermo. A Milano, in occasione dell’open day della Statale di Milano hanno partecipato più di seimila persone.
L’offerta della statale di Milano
Oltre alle facoltà storiche come medicina, giurisprudenza o economia, l’Ateneo ha presentato un’offerta molto vasta di nuovi corsi di laurea volti al futuro e all’innovazione. Ultimamente, infatti, vi è una tendenza a creare corsi di laurea sempre più aggiornati sul mondo che ci circonda. L’esigenza di creare un futuro sostenibile ed ecologico si riversa anche sull’istruzione, fondamentale per formare da subito figure professionali pronte ad entrare in campo.
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Le novità di questo open day
Numerose novità e nuovi corsi in programma a partire dal prossimo anno accademico, grazie ad un nuovo focus sui corsi impegnati nella sostenibilità. Uno dei più appetibili e recenti è quello di agricoltura sostenibile.
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Robert Oberti, docente di meccanica agraria e coordinatore del corso ha affermato che:
«Sostituisce i percorsi tradizionali di Scienze e tecnologie agrarie e Agrotecnologia. Formiamo i nuovi agronomi junior, specialisti dell’agricoltura di precisione. Abbiamo presentato il programma, fra lezioni e laboratori in aziende agricole con tecnologie avanzate, dai sensori ai robot. Anche tanti liceali per il prossimo anno stanno valutano questi indirizzi».
Milano città universitaria
Tanti studenti ormai valutano l’occasione di trasferirsi a Milano per frequentare un corso universitario, e sicuramente la notevole presenza all’open day ha fatto comprendere ancora di più questo desiderio. Tuttavia, la città non è economica e infatti all’open day si potevano ammirare numerose code per i servizi che l’università può offrire agli studenti.
L’università Statale ha dichiarato che:
«Prosegue l’impegno per aumentare il numero dei posti letto, ad oggi sono quasi un migliaio e se ne aggiungeranno altri 250 terminati lavori di ristrutturazione in due residenze. L’ateneo ha già avviato collaborazioni e accordi con vari Comuni dell’area metropolitana per promuovere la residenzialità anche in vista del trasferimento delle facoltà scientifiche nel nuovo Campus in Mind, previsto per il 2025».