Per il rilancio però si è deciso che non si poteva non partire da Torre Velasca, l’iconica torre a due passi da piazza Duomo, uno degli edifici-simbolo dello skyline della città. Progettata dallo studio BBPR e costruita fra il 1955 e 1957, si erge nel pieno centro di Milano.
Ieri si è deciso di salutarla per bene prima del completamento delle impalcature che la copriranno per intero.
Per l’occasione è stato organizzato un concerto all’ultimo piano della torre dell’Accademia Teatro alla Scala diretto da Speranza Scappucci con brani di Mozart, Verdi e Vivaldi.
“La rivedremo affacciarsi su una piazza pedonale, piena di dehor, ispirata ai massimi standard di sostenibilità ambientale” con le più avanzate tecniche delle dispersioni di calore.
La torre avrà diverse destinazioni d’uso: uso residenziale nei piani alti ed uffici in quelli più bassi. Ma anche ristoranti, area wellness, tempo libero.
“In città non c’è nulla di analogo”, dice Abbadessa.
Il trompe d’oeil che maschera la Torre
La Torre Velasca “mascherata” per il restauro della facciata, ma le sue forme restano visibili grazie a un “trompe l’oeil” del ponteggio.
Il telo che riproduce le forme dell’edificio, ora copre il fusto della Torre, in un secondo momento andrà a coprire anche i piani superiori.
È in corso l’iter per preservare e valorizzare l’identità architettonica e funzionale degli spazi della Torre, includendo destinazioni direzionali, commerciali e residenziali.