Per gli appassionati di fotografia, dal 25 gennaio all’8 aprile, potete visitare la mostra di Carla Cerati a Milano.
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Mostra Carla Cerati Milano: Forma e Movimento
Avete mai visto delle fotografie che presentano Milano nel suo cambiamento? Questa è la mostra “Forma e Movimento” dedicata all’artista e donna di mondo Carla Cerati, scomparsa nel 2016.
Una panoramica della città meneghina negli anni raccontata attraverso le fotografie: dal proletariato alle feste sui rooftop fino ai personaggi più in voga dell’epoca.
Si tratta di trenta scatti selezionati da Elena Ceratti, Fabio Achilli e Denis Curti presso il Leica Store, il luogo che ospita l’esposizione.
Infatti, essa è visitabile presso la galleria di via Mengoni, a pochi passi dal Duomo, dal 25 gennaio all’8 aprile 2023.
Come afferma lo stesso Curti:
Ho sempre guardato con grande curiosità al lavoro di Carla Cerati. (…) Nella sua produzione c’è un evidente tentativo, (…), di andare oltre i generi fotografici. I nudi, i ritratti, il teatro e i paesaggi appaiono come “concreti pensieri” e non più come categorie. Io credo che Carla Cerati sia stata la fotografa che, più di altri, ha saputo restituire una precisa dimensione di “quantità umana”. Perché ne faceva parte e perché le apparteneva
In questo modo, le foto milanesi riprendono quell’aura, quel tratto autentico tipico delle opere d’arte che si tende a perdere se le osserviamo dallo schermo del nostro smartphone.
Infatti, i soggetti fotografati rappresentano tutte le sfaccettature della città, anche quelle meno conosciuto ed evidenti.
Dal corpo degli attori di Living Theatre a quello dei nudi femminili, dal fotogiornalismo di denuncia di “Morire di Classe” alla Milano mondana di “Mondo Cocktail”.
Insomma, quella di Carla Cerati è proprio una ricerca, partita dagli anni ’50, attraverso i cambiamenti politici, economici e sociali, per poi dedicarsi all’astrazione e alla composizione dagli anni ’80.
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Chi era Carla Cerati
Nata nel 1926, Carla inizia la sua carriera come fotografa di scena per il teatro e segue gli spettacoli del Living Theatre.
Dal 1952 si trasferisce a Milano e la fotografa nel suo pieno cambiamento politico, economico e sociale.
In seguito, inizia a lavorare per i maggiori periodici illustrati dell’epoca, come L’Espresso e L’illustrazione italiana, per i quali riprende i movimenti di protesta operaia e studentesca, le manifestazioni femministe, le stragi e i processi degli anni di piombo.
La sua è una fotografia impegnata, che ritrae i principali esponenti del mondo culturale che ruotano attorno alla Libreria Einaudi, come Umberto Eco, Elio Vittorino, Italo Calvino e Pier Paolo Pasolini.
Inoltre, protagonisti dei suoi scatti sono anche gli intellettuali di sinistra che hanno vissuto e lavorato nella Spagna franchista, sfidando la dittatura.
Dagli anni ’80, complice il cambiamento in atto del panorama editoriale, abbandona il fotoreportage per dedicarsi a una fotografia più intima.
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