Lo sapevi che in Piazza Vetra a Milano si bruciavano le streghe?
Ebbene sì, questo luogo sacro è stato un tempo simbolo di sofferenza e atrocità.
Ecco tutta la storia dei roghi di Piazza Vetra.
I roghi di Piazza Vetra a Milano
Oggi noi ricordiamo Piazza Vetra e le Colonne di San Lorenzo come un simbolo della movida milanese, associando quindi a questo luogo un ricordo, il più delle volte, positivo.
Purtroppo, non è sempre stato così.
Molto tempo addietro, circa 600 anni fa, questa piazza è stata protagonista di diverse morti ingiuste, atroci e al limite del disumano.
Non è un segreto che, nel periodo a cavallo tra il 500 ed il 600, l’Italia si sia macchiata di diverse cacce alle streghe, che si traducevano in indicibili spettacoli popolari, in cui le “servitrici del demonio” venivano bruciate sul rogo, per epurare la loro anima da qualsiasi presenza demoniaca.
Questo macabro rituale ha caratterizzato la Piazza Vetra di Milano per più di quarant’anni.
Diverse donne hanno trovato la propria morte sotto l’0mbra della Basilica di San Lorenzo, mentre la gente acclamava ed inveiva verso di loro.
Si narra infatti che, tra il 1595 ed il 1631, diverse cittadine milanesi siano state messe al rogo proprio in questa Piazza storica.
Tra i nomi più famosi, troviamo quello di Caterina De Medici, accusata di aver avvelenato il politico italiano Francesco Melzi D’Eril.
Federico Borromeo, Milano e la caccia alle streghe
Come per ogni grande opera tragica della storia, anche a questa viene imputato un volto, ai tempi noto come l’Arcivescovo di Milano.
Stiamo parlando di Federico Borromeo, una delle figure più influenti del panorama religioso e politico dei tempi.
Nonostante diversi documenti in merito a queste pratiche siano stati occultati e bruciati tra le fiamme, alcune informazioni sono trapelate fino ad oggi.
Una delle più famose è legata all’esistenza di un testo sacro, il Compendium Maleficium, utilizzato dallo stesso Borromeo durante le indicibili torture che venivano inflitte alle colpevoli di stregoneria.
Altri reperti parlano di un secondo testo, il “Decognitionibus quas habent Deemones”, altro strumento utilizzato per combattere le empie identità che sembrava avessero trovato alloggio nei corpi di queste donne.
Nel 1641, il rogo viene abolito e definito come atrocità e per riparare al danno subito dalle vittime senza colpa, è stata posta in Piazza Vetra una statua, la croce di San Lazzaro, martire del vangelo e protettore di coloro che soffrono.
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