Dopo un anno e mezzo, la Torre Velasca di Milano torna a vedere la luce: ecco come appare dopo il lungo restauro.
La Torre Velasca uguale a sé stessa dagli anni 50
Sono ormai quasi settant’anni che la principessa del brutalismo riempie il panorama urbano del centro di Milano.
L’edificio è sempre stato oggetto di discussioni e controversie, tra chi vede in questo particolare edificio un simbolo intramontabile dell’architettura del dopoguerra e chi, paragonando la torre con il nuovo skyline di Milano, storce un po’ il naso.
Una cosa è certa.
Dopo la sua costruzione, la povera Torre Velasca non ha mai subito restauri o miglioramenti, cosa che ha portato ad un evidente decadimento del suo status quo.
Il Restauro della Velasca
Il suo salvataggio è diventato tema di discussione a Palazzo Marino e due anni fa l’azienda multinazionale del settore real estates Hines è stata investita dell’onere di riportare l’edificio storico alla sua originale bellezza.
Dopo un anno e mezzo di lavori, Milano può finalmente scorgere (almeno in parte) il nuovo volto della regina del brutalismo milanese.
Parte delle impalcature è stata rimossa e la cortina di ferro è stata sostituita da una placida facciata dal caldeo roseo. Un tuffo nel passato per chi ha avuto il piacere di osservare la Torre nel suo antico splendore.
“Abbiamo cercato di mantenere lo spirito degli anni ’50 con un approccio diverso, teso a rifunzionalizzare la torre alle esigenze del 2022. Per riuscire a restituire la tonalità autentica sono state necessarie approfondite analisi scientifiche sull’intonaco, studi sul campo e ricerche documentali”
Afferma l’architetto milanese Paolo Asti, incaricato di supervisionare il restauro della Torre Velasca.
Il prossimo passo sarà il rinnovo dell’impiantistica interna, che risente ancora gli anni in cui è stata costruita.
“Mai come adesso dobbiamo rimboccarci le maniche. Speriamo di replicare la voglia di emergere brutalista della Velasca nel Dopoguerra, affinché Milano rinasca ancora più forte”