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Urbanismo tattico a Milano: cos’è e perché è stato acclamato da Forbes
Luca Sesini
14 Luglio 2022

Milano ha raggiunto la vetta del mondo grazie a un articolo di Forbes, in cui viene elogiato l’urbanismo tattico delle piazze meneghine. Ma cos’è esattamente?

 

“Piazze Aperte”: da Milano a New York con amore

Siamo finiti su Forbes. O meglio, è stata la metropoli lombarda a farlo, conquistandosi un posto su uno dei più prestigiosi magazine di economia e finanza degli Stati Uniti, se non al mondo.
E ci è riuscita grazie alle sue piazze, perfetta esemplificazione della cosiddetta urbanistica tattica, che si realizza attraverso trasformazioni di aree urbane grazie a servizi alla cittadinanza – come tavoli da ping pong e opere di street art – la cui realizzazione non richiede grossi dispendi di risorse di denaro pubblico e burocratiche.

Sarebbero state quindi le soluzioni e gli accorgimenti di rigenerazione urbana adottati per migliorare la vivibilità, e quindi la qualità della vita, cittadina di Milano ad attirare l’attenzione del giornale con sede a Jersey City (New Jersey). Tanto che le ha dedicato un articolo dal titolo: “Il miracolo di Milano: ridurre l’uso della auto con vernice e ping pong”.

 

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Perché è (anche) così che il Comune di Milano avrebbe abbattuto la circolazione dei mezzi privati inquinanti, donando alla popolazione nuovi spazi di intrattenimento e aggregazione a cielo aperto, secondo il disegno del progetto “Piazze Aperte”.

“Metà dei residenti di Milano, 1 milione e 300mila, sono ora a pochi passi da uno spazio pubblico – sottolineano dalla rivista -, in gran parte tolto alle auto con il posizionamento rapido e giudizioso di fioriere e l’applicazione audace di vernice, una tecnica veloce di riconversione delle città conosciuta come urbanismo tattico”.

Ovviamente gli interventi esposti dall’esperto di trasporti Carlton Reid, autore dell’articolo, non possono essere riassunti con una mano di vernice. Tuttavia, glielo si può perdonare visti gli elogi riservati all’amministrazione comunale e al suo lavoro.
Un lavoro iniziato nel 2020, data che coincide con la partenza delle iniziative di “Piazze Aperte”, le quali hanno permesso di restituire agli abitanti meneghini porzioni di suolo a loro esclusivo uso. Per un totale di 35 nuove piazze.

“Una città più resiliente non si fa buttando giù gli edifici o costruendo nuove strada. Devi usare al meglio le strade che già hai”

Riconosce così i meriti dell’equipe di Giuseppe Sala Janette Sadik Khan, ex commissario ai trasporti di New York. Un parere che merita considerazione, specie dall’alto della sua competenza ed esperienza, e di cui non possiamo essere fieri.

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