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Bauscia: ecco il significato e da dove deriva il termine
Luca Sesini
9 Gennaio 2024

Cosa si intende quando si parla del bauscia milanese?
Lo scoprirete vivendo una storia unica nel suo genere!

 

Bauscia significato e origini

Per poter comprendere il reale significato di questo termine così strettamente legato al dialetto milanese, bisogna fare un viaggio indietro nel tempo di circa un secolo.
Prima di continuare la lettura, dovrete immaginare di essere due turisti di fine 800.

Siete nella Milano all’alba del nuovo secolo e vestite i panni di un gruppo di forestieri che hanno deciso di avventurarsi tra le vie della città.
Ne avete sentito parlare, ma essendo abituati all’aperta campagna vi trovate un po’ spaesati di fronte alla frenesia cittadina.

Giunti ai dazi (i confini di Milano) vi imbattete in una figura dall’atteggiamento simpatico. Vi avvicina, sembra disponibile e felice di accogliervi!
Origliate alcune parole dette dai milanesi di passaggio e mentre intrattenete una conversazione con la suddetta guida, vedete qualcuno indicarlo con il dito e urlare: “Bauscia!”.
Ed ecco che imparate la prima parola milanese del viaggio: qui le guide che consigliano luoghi da visitare le chiamano bauscia, un termine dispregiativo che si riferisce al loro essere molto ciarloni ed esagerare le proprie doti.

Dopo un paio di minuti di conversazione capite anche voi il perché di questo nome: questa guida parla e si vanta così tanto da farsi cadere la bava (bauscia) dalla bocca!

 

L’epoca della traduzione bauscia in campo calcistico

Ora sapete da dove deriva il termine bauscia, ma perché oggi tutti i milanesi vengono chiamati così? Non siamo mica guide turistiche!
Per rispondere, dovete andare un po’ avanti con gli anni.

Vi trovate sempre a Milano, ma questa volta non alle sue porte. Siete dei tifosi milanesi e avete appena preso posto allo stadio.
C’è il derby, oggi, tutti fremono di entusiasmo!
La curva Nord, dove siete voi, è occupata dagli interisti, una tifoseria d’alta borghesia.
Vi guardate attorno. a destra e a sinistra. Di fianco a voi ci sono solo imprenditori e industriali, gente con i soldi.

Al primo fallo ingiusto dalla vostra curva parte un urlo in coro:  “Casciavit! Casciavit!”, ovvero cacciaviti, un insulto ai milanisti, la tifoseria storicamente appartenente alla classe operaia.
In tutta risposta, dalla Curva Sud si alza un una risposta diretta a voi: “Bauscia! Bauscia!”.
Ed ecco che riappare quel termine dispregiativo, usato questa volta per indicare persone ricche, sbruffone e poco piacevoli.

Con il passare, del tempo questo insulto da stadio è stato sostituito da versioni meno dialettali e senza dubbio più esplicite, ma il bauscia ha mantenuto il proprio posto nel dizionario collettivo proprio per descrivere quel classico milanesotto un po’ gradasso (o barlafùs, per mantenere il dialetto) , snob e fin troppo attaccato al suo status di cittadino.

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